Hilal Baydarov

Hilal Baydarov (Baku, 1987) è un regista, sceneggiatore, montatore, direttore della fotografia e produttore cinematografico azero.
Biografia
| ]Nato a Baku, da bambino cresce nel villaggio di Katex. Al liceo studia informatica e matematica, vincendo per due volte i campionati nazionali di quest'ultima. Nel 2011 guida la squadra azera alle Olimpiadi internazionali dell'informatica. Vede il suo primo film all'età di 23 anni. Dopo aver conseguito un master in informatica, nel 2013 si iscrive all'Accademia del Cinema di Sarajevo, formandosi presso la "Film Factory" creatavi dal regista ungherese Béla Tarr. Durante gli studi alloggiava a Mostar e si manteneva giocando d'azzardo a scacchi.
Realizza attorno al 2013–14 un totale di sei film ascrivibili al genere documentario, lavorando all'interno di un contesto privo di finanziamenti e reti produttivo-distribuitive come il cinema azero post-sovietico, e quindi ricorrendo ad amici, familiari ed ex compagni di corso come troupe e interpreti. Dichiarerà tuttavia che queste restrizioni produttive hanno in realtà giocato a suo favore, essendo una persona molto remissiva sul set e quindi trovandosi meglio a lavorare con persone che già conosceva a fondo, nonché riuscendo così a girare più velocemente seguendo la sola ispirazione, non dovendo aspettare l'erogazione di fondi pubblici o placare eventuali dubbi di finanziatori privati. Tuttavia per anni nessuno di questi film viene accettato dai festival, finché nel 2018 il Festival internazionale del cinema di Montréal non proietta il suo primo film di finzione, Adsız yüksəkliklər (lett. "Altezze senza nome"). In seguito a ciò, i suoi film ancora inediti vengono presentati a ruota nei due anni seguenti a festival internazionali tra cui quello di Rotterdam, di Torino e di Trieste.
I suoi primi sei "documentari" sono divisibili in due tronconi: una «trilogia di Katex», dedicata alla sua famiglia e all'omonimo villaggio natale, composta da Ana və oğul (lett. "Madre e figlio"), Xurmalar yetişən vaxt (lett. "Quando maturano i cachi") e Beynimdəki mismarlar (lett. "Chiodi nel mio cervello"); ed una serie di ritratti di gente comune composta da un film d'esordio che Baydarov non ha mai voluto mostrare in pubblico, Ad günü (lett. "Compleanno") e Selimpaşa'da bir gün (lett. "Un giorno a Selimpaşa"). Il summenzionato Adsız yüksəkliklər condivide invece con tutti i suoi film nominalmente di finzione la presenza del mutevole protagonista Davud, interpretato dall'amico Orxan İskəndərli.
Nel 2019 conosce in occasione della premiazione di Xurmalar yetişən vaxt a un festival a Nione la produttrice americana Joslyn Barnes, che insieme al cineasta messicano Carlos Reygadas lo prende sotto la propria egida produttiva, qualcosa che caratterizzerà tutta la successiva fase della carriera di Baydarov e l'aiuterà a fare un "salto di qualità" in termini di post-produzione, senza per il resto alterarne sostanzialmente il modo di fare cinema. Nel 2020 torna alla fiction, concorrendo per il Leone d'oro alla 77ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia con Səpələnmiş ölümlər arasında (lett. "Tra le morti sparse"). Una vicenda ciclica e strutturata in episodi ispirata alla giovinezza di Siddhartha Gautama, vede protagonista un Davud giovane irrequieto in cerca dell'amore che scappa di casa. Giudicato il suo film più narrativo e convenzionale per quanto comunque coerente con la sua poetica, anch'esso viene lodato dalla critica, coincidendo con la più ampia platea fino ad allora raggiunta da un'opera di Baydarov.
Continua quindi la sua novella scia prolifica, girando nel frattempo e facendo uscire l'anno seguente Durna çırağı (lett. "Lanterna per le gru"), una storia «sull'anatomia di un crimine e sulla morte» con protagonista nuovamente Davud stavolta nei panni di un rapitore.
Si imbarca poi in una nuova trilogia ispirata alla seconda guerra del Nagorno Karabakh, il cui primo capitolo, Balıqlara xütbə (lett. "Predica ai pesci"), concorre al Festival internazionale del cinema di Locarno 2022, il secondo, Quşlara xütbə (lett. "Predica agli uccelli"), al Festival internazionale del cinema di Tokyo l'anno seguente come già Durna çırağı, mentre il terzo, Boşluğa xütbə (lett. "Predica al vuoto"), viene proiettato fuori concorso alla 82ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia nel 2025.
Stile e tematiche
| ]Il suo cinema è caratterizzato da durevoli campi lunghi di panorami dell'Azerbaigian rurale accompagnati da narrazioni poetiche fuori campo, sequenze oniriche e «una spiccata anti-narrazione molto statica [...] [in cui] difficilmente si possono distinguere fatti o una volontà di documentare ed esporre» e più vicina ad una «condivisione poetica». La sua principale ispirazione registica è Robert Bresson, del quale ha fatto propria la massima secondo cui sarebbe più importante "sentire" un film che "capirlo". Ha citato più volte tra le sue fonti d'ispirazione anche Andrej Arsen'evič Tarkovskij, per quanto non se ne senta vicino, definendolo «sacro, un artista del Rinascimento».
Pur essendo stato allievo di Béla Tarr, se ne distanzia sia per lo stile «meno movimentato e [...] più distante dai personaggi» delle inquadrature che per «ritmi e soprattutto atmosfere. Se le sinossi [...] suggeriscono storie di crimine e violenza, si respira in realtà un clima sospeso nel tempo, quasi mistico e sereno, seppur melanconico, simile ad un sogno per certi versi ed affine al realismo magico».
Accostato al cinema contemplativo, ha però sempre rifiutato paragoni con altri suoi esponenti come ad esempio Nuri Bilge Ceylan, sostenendo che «a [Ceylan] piace analizzare i personaggi, scavare nella loro natura, inquadratura dopo inquadratura, scena dopo scena. Io non ho mai cercato di fare nulla di simile. Non so nemmeno "chi siano" i miei personaggi. Quando gli intervistatori me lo chiedono, mi invento qualcosa sul momento e dico loro quel che vogliono sentirsi dire. Ma in realtà non so chi siano e non mi interessa saperlo. Non so mai di cosa parlino i miei film perché non vedo il cinema come un problema da analizzare, un enigma da risolvere [...] o roba del genere. Il cinema riguarda solo un punto o meglio il cinema è solo un punto tra questi 360 gradi intorno a noi. E filmare è cercare di trovare quel punto». Tra gli altri registi contemplativi del Caucaso a cui è stato paragonato figurano gli armeni Sergej Paradžanov ed Henrik Malyan.
La natura del suo cinema rende difficile una netta distinzione tra documentario e finzione, categorizzazione che infatti Baydarov ha sempre respinto. È solito cominciare la lavorazione di un film senza una sceneggiatura e basandosi solo su un canovaccio di poche frasi, per poi far prendere forma al film una volta sul set, seguendo la propria ispirazione e l'input di attori e troupe. Questo fa sì che a volte film cominciati come documentari diventino in fase di realizzazione dei film di finzione e viceversa, o comunque cambino radicalmente forma, come per esempio Balıqlara xütbə, concepito come un film senza battute e con protagonista un unico personaggio e poi evolutosi in un dialogo a due. Tale processo creativo lo spinge per forza di cose a lavorare con un gruppo ristretto di persone di fiducia pregressa:
Nonostante questa loro natura "collettiva", Baydarov cura personalmente buona parte degli aspetti tecnici dei suoi film: è stato infatti anche il montatore, produttore e, ad eccezione di Səpələnmiş ölümlər arasında, direttore della fotografia di ogni suo film. Le musiche minimaliste che contraddistinguono i suoi film sono invece opera dell'amico Kənan Rüstəmli, che lavora a stretto contatto col regista ispirandosi ai compositori che quest'ultimo ascoltava in fase d'ispirazione, come Krzysztof Penderecki e Arvo Pärt. Alcuni brani di Erik Satie sono stati inclusi nella colonna sonora di Beynimdəki mismarlar.
Filmografia
| ]- Adsız yüksəkliklər (2018)
- Ad günü – documentario (2018)
- Selimpaşa'da bir gün – documentario (2018)
- Ana və oğul – documentario (2019)
- Xurmalar yetişən vaxt – documentario (2019)
- Beynimdəki mismarlar – documentario (2020)
- Səpələnmiş ölümlər arasında (2020)
- Durna çırağı (2021)
- Balıqlara xütbə (2022)
- Quşlara xütbə (2023)
- Boşluğa xütbə (2025)
Riconoscimenti
| ]- Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia
- 2020 – In concorso (Leone d'oro) con Səpələnmiş ölümlər arasında
- Festival internazionale del cinema di Locarno
- 2022 – In concorso (Pardo d'oro) con Balıqlara xütbə
- Festival internazionale del cinema di Tokyo
- 2021 – In concorso (Grand Prix) con Durna çırağı
- 2023 – In concorso (Grand Prix) con Quşlara xütbə
- Festival internazionale del cinema di Torino
- 2019 – In concorso (Documentari) con Xurmalar yetişən vaxt
- Festival internazionale del cinema di Trieste
- 2020 – In concorso (Documentari) con Ana və oğul
- 2021 – In concorso (Documentari) con Beynimdəki mismarlar
Note
| ]- Vincenzo Chieppa, Da Baku a Venezia. Intervista a Hilal Baydarov, in Ondacinema, 10 aprile 2021. URL consultato il 22 agosto 2025.
- (EN, IT) Davide Paella, LOCARNO 75: A FAILED TAKE, THE BEST TAKE, in Filmidee, 20 agosto 2022. URL consultato il 22 agosto 2025.
- Valerio Sammarco, Baydarov, mi manda Bresson, in Rivista del cinematografo, 11 settembre 2020. URL consultato il 22 agosto 2025.
- (EN) Ed Meza, ‘In Between Dying’ Helmer Hilal Baydarov on Bresson, Feeling Film, Embracing Limitations, in Variety, 8 settembre 2020. URL consultato il 22 agosto 2025.
- Viktor Tóth, CINEMA: Locarno – Sermon to the Fish ed il cinema di Hilal Baydarov, in East Journal, 23 agosto 2022. URL consultato il 22 agosto 2025.
- Marco Cavallo, ‘Sermon to the Fish’, in Quinlan, 11 agosto 2022. URL consultato il 22 agosto 2025.
- (EN) Will Tizard, ‘In Between Dying’ Director Hilal Baydarov on His Distinctive Approach to Filmmaking, in Variety, 30 ottobre 2020. URL consultato il 22 agosto 2025.
- (EN) Elizabeth Kerr, ‘Crane Lantern’: Film Review, in The Hollywood Reporter, 30 ottobre 2021. URL consultato il 22 agosto 2025.
- (EN) Kōhei Usuda, Welcome to the Multipolar World: The 36th Tokyo International Film Festival, in Senses of Cinema, n. 108, gennaio 2024. URL consultato il 22 agosto 2025.
Collegamenti esterni
| ]- Registi azeri
- Registi del XXI secolo
- Azeri del XXI secolo
- Nati nel 1987
- Nati a Baku
wikipedia, wiki, libro, libri, biblioteca, articolo, leggere, scaricare, gratis, download gratuito, mobile, telefono, android, ios, apple, telefono cellulare, pc, web, computer, Informazioni su Hilal Baydarov, Che cos’è Hilal Baydarov? Cosa significa Hilal Baydarov?


Lascia una risposta
Vuoi partecipare alla discussione?Sentiti libero di contribuire!